Di Maria etta Cavallini – Il 2020 e il 2021 non sono stati anni sabbatici per i nostri ragazzi, hanno lasciato tracce, solchi di esperienze che andranno elaborate. Hanno vissuto una distorsione evolutiva che influirà sulle loro scelte e purtroppo sulle loro non scelte.
Manifestazioni evidenti di depressione, demotivazione e atti autolesionistici.
Non gli abbiamo permesso di vedere il futuro e di fidarsi di noi. Questo dolore silenzioso che ha avuto il tempo di insinuarsi nei nostri ragazzi, deflagra nei Pronto Soccorso dei vari Ospedali d’Italia.
Compaiono somatizzazioni, angosce ipocondria, depressione.
L’iperconnessione ha portato a disturbi del sonno che hanno soverchiato i ritmi di attività e riposo causando inoltre una perdita della loro stabilità emotiva.
L’aggressività può manifestarsi nei confronti di familiari, coetanei o contro se stessi e sfociare come nell’autolesionismo o nei tentativi di suicidio.
I disturbi del comportamento alimentare hanno avuto un aumento del 120% rispetto a due anni fa con una maggiore gravità psicopatologica.
Cari genitori,
raccogliete le forze. Proviamo a vivere con i nostri figli questo momento come un’occasione per riflettere su noi stessi, sui nostri naturali conflitti e confini identitari, sui progetti personali e familiari, sul mantenere vivi i desideri legati alla crescita di un progetto familiare comune. Costruite nuovi legami e preservateli dinamicamente. Tutti insieme per ritrovare la fluidità. Non abbiate paura e l’ansia del controllo, la fiducia che non avete e non date vi si ritorcerà contro.
Cercate ci far rimanere, i vostri figli, in contatto con le proprie emozioni senza averne troppa paura. Più cercheranno di tenerle a distanza più si ripresenteranno sotto forma di sintomi.
Manteniamo noi il contatto con ciò che sentiamo, proviamo e pensiamo per poter essere in questo loro buio la luce a quale riferirsi. Manteniamo vivo il sentimento di fiducia nel cambiamento per poter condividere il desiderio del futuro.